Recensione Felici Contro Il Mondo

 

Ed ecco finalmente la recensione di: 
Eppure cadiamo felci. 

Ebbene si ecco la recensione del sequel di "Eppure Cadiamo Felici" se non avete letto la recensione di questo libro vi consiglio di recuperarla e di tornare qui una volta letta. E cosa importante leggete entrambi i libri. Soprattutto il primo perché senza quello non potete capire questo libro. Non mi piace chiamarlo libro, chiamiamolo per quello che è romanzo, se non leggete il romanzo Eppure cadiamo felici; Felici contro il mondo non potete capirlo. 

Inizio recensione: 

Prima di parlare della recensione vera è propria vi dico solo che il romanzo, come quello precedente è diviso in prima, seconda e terza parte. Possiamo dire che la prima parte è posta a 6 mesi dopo dall'ultimo incontro tra i nostri due protagonisti. Qui abbiamo una Gioia totalmente diversa cambiata, non è più la stessa Gioia che avevamo nel primo romanzo, no qui è totalmente un'altra persona. Però vi starete chiedendo ma cos'è successo in questi sei mesi, come ha fatto a cambiare così tanto. E viene raccontato nella seconda parte del libro. Che ha come tema 6 mesi prima. Qui troviamo una Gioia che è all'ultimo anno delle superiori, e stranamente quando arriva a scuola, tutti la guardano in modo diverso, le fanno i complimenti. Tutto questo a Gioia sembra strano, dato che fino all'anno scorso lei era quella che molti chiamano "appestata" o "persona da evitare". Questo elogio e complimenti dipendono da due fattori il primo e il più importante è che "ha trovato" per modi di dire il figlio scomparso della famiglia De Paolo e il secondo è per il concorso di fotografia che ha vinto. 
Il preside della sua scuola, la convoca nel suo ufficio per comunicarle due cose importantissime, la prima è più importante che poi è il sogno di Gioia, è di entrare all'accademia di fotografia di Firenze (si Firenze ricordatevi bene questa città mi raccomando) e la seconda un po' meno importante, è di tenere il discorso di inaugurazione del nuovo anno. Quando rientra in classe Gioia, trova un banco libero, proprio vicino alla persona che mai e poi mai si sarebbe aspettata Casali (vi giuro che lo odio e poi capirete perché leggendo il libro) e qui partono le occhiatacce da parte di Giulia. Si anche lei mamma mia mi fa tenerezza, perché soffre per amore ma non posso dirvi molto perché sennò vi rovino tutto, vi ho già detto troppo a mio avviso. 
Però si c'è un però finalmente Gioia avrà delle amiche ed una in particolare SARA si l'ho scritto in grande per un motivo, lei e Gioia sono molto simili, sabbiate solo che a Sara piace inventare parole, a Gioia piace collezionare parole, quelle parole che sono intraducibili, quelle parole che hanno un significato di un espressione insomma cosa può esistere di più bello. 
Poi Sara odia Casali quindi ancora più stima per lei, però c'è sempre un però, la nostra Sara nasconde qualcosa, perché Gioia trova un sasso nel cruscotto della macchina di lei. E qui diciamo che grazie a Giulia( (si quella antipatica della classe di Gioia) le dice qualcosa riguardo alla sua nuova amica. 
Come vi ho detto prima la nostra Gioia potrebbe essere presa all'Accademia di fotografia a Firenze, infatti lei andrà a Firenze per un colloquio con il rettore dell'accademia e lui, come dire l'ha fatta sentire una nullità, la lasciata parlare liberamente di cosa è la fotografia per Gioia e poi l'ha calpestata, facendole capire che la fotografia non è il suo campo, insomma l'ha distrutta e credetemi è una delle prime bruciature che Gioia riceverà da lì a poco, anzi no è la seconda bruciatura. Dato che la prima gliel'ha fatta Casali, al discorso di presentazione. Ma non vi dico cosa ha fatto, perché sennò scriverei cattiverie, su cattiverie su di lui. E la terza beh la terza arriverà da parte del padre di Lo e di Sara tutte e due insieme. E non dico cosa, lo si capisce benissimo dal sasso che Gioia ha trovato sulla macchina di Sara.  
Il professor Bove, Gioia ha sempre nutrito molto rispetto per lui, ed è l'unico con cui Gioia riesce a parlare liberamente, gli fa tutte le domande più impensabili e immaginabili, e lui ha sempre gradito rispondere alle sue domande (come abbiamo potuto notare nel primo libro); però in questo libro, diciamo che veniamo a conoscenza del passato del professore e credetemi io sono sconvolta per quello che ho letto, insomma non mi sarei mai aspettata una cosa del genere, posso capire tutto ma quello che ha fatto lui proprio no. Vi dico solo all'inizio pensavo una cosa molto peggio poi andando avanti e arrivando a quel capitolo, quello che ho pensato non era vero e meno male, diciamo che io avevo pensato molto peggio; però quello che ha fatto lui è altrettanto orribile (non prendete paura per quello che ho scritto, voi leggete senza problemi il romanzo). 
Gioia capisce che sta buttando via la sua vita, e quindi chiede aiuto al professore che l'aiuterà molto volentieri e le farà capire che deve tornare se stessa, grazie alla visione del balletto del cigno. Qui bisognerebbe fare un maggiore approfondimento, in merito al balletto del cigno, e delle figure che vi sono, cigno bianco e cigno nero. Non voglio soffermarmi su questo perché sennò dovrei parlare, e parlare di queste due figure per almeno un'ora. Però chi sa la storia, che vi è dietro, sa cosa vuole trasmettere quel balletto. 
Infatti grazie a quel filmato, Gioia capisce il messaggio che le vuole trasmettere il professore, deve tornare se stessa, okay sto dicendo anche troppo meglio tornare al resto del libro. Che arrivati a questo punto siamo quasi all'inizio della quarta parte. Però prima di passare alla quarta parte voglio solo dirvi che Sara rivelerà una parola a Gioia che penso sia stupenda, la parola in questione è Tiam (ossia il luccichio che abbiamo negli occhi quando parliamo della persona che ci piace) insomma a chi non è successo di avere quel luccichio speciale. 

La quarta parte, insomma inizia subito con il botto, passatemi il termine, perché veramente non è semplice iniziare così, però di inizi così potenti, ne ho già letti e quindi non mi spaventano. 
Diciamo che dopo mille tentativi finalmente Gioia riesce a fare la foto perfetta, alla casa di riposo, strano ma vero, ma proprio lì (non vi dico a chi l'ha fatta perché sennò vi rovino tutta la magia.)
Ed ora veniamo a Lo, dobbiamo parlare di lui, diciamo che dopo il malinteso, grazie a quel simpatico di Casali, Lo e Gioia si rivedono, nello stesso posto dove si erano visti a inizio libro. Faranno pace, finalmente direi, e Gioia, capisce quanto Lo ci tenga a lei e quanto è geloso di lei. Che poi il quaderno delle parole intraducibili che lei aveva buttato via, gliel'ho fa ritrovare proprio lui. 

Però ora è arrivato il momento di concludere la recensione di questo meraviglioso romanzo. Gioia e Lo, uniti, insieme in viaggio. Due persone che si amano, finalmente insieme. Felici contro il mondo. Esatto perché nonostante, siano consapevoli che non sarà facile, loro vogliono stare insieme e vivere il loro amore a Firenze. 
Cosa? Mi chiedete se Gioia è entrata all'Accademia della Fotografia? Beh dovete leggere il libro per saperlo. 
Penso che il voto finale a questo libro siano  ☆ ☆ ☆ ☆ ☆ esatto 5stelle. 



Trama:

Gioia ha sempre pensato che ci fosse una parola per dare un senso a tutto. Dove quelle che conosceva non potevano arrivare, c’erano quelle delle altre lingue: intraducibili, ma piene di magia. Ora, il quaderno su cui appuntava quelle parole giace dimenticato in un cassonetto. Gioia è diventata la notte del luminoso giorno che era: ha lasciato la scuola e non fa più le sue chiacchierate, belle come viaggi, con il professore di filosofia, Bove. Neanche lui ha le risposte che cerca. Anzi, proprio lui l’ha delusa più di tutti. Dal suo passato emerge un segreto inconfessabile che le fa capire che lui non è come credeva. Gioia non ha più certezze e capisce una volta per tutte che il mondo non è come lo immagina. Che nulla dura per sempre e che tutti, prima o poi, la abbandonano. Come Lo, che dopo averla tenuta stretta tra le braccia ha tradito la sua fiducia: era certa che nulla li avrebbe divisi dopo quello che avevano passato insieme. Invece non è stato così. Gioia non può perdonarlo. Meglio non credere più a nulla.
Eppure, Lo e Bove conoscono davvero quella ragazza che non sorride quasi mai, ma che, quando lo fa, risplende come una luce; quella che, ogni giorno, si scrive sul braccio il verso della sua poesia preferita. Che a volte cade eppure è felice. È quella la Gioia che deve tornare a galla. Insieme è possibile riemergere dal buio e scrivere un finale diverso. Insieme il rumore del mondo è solo un sussurro che non fa paura.



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